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Schygulla, Hanna.

Attrice cinematografica e teatrale tedesca. Studiò germanistica e romanistica a Monaco, frequentando nel contempo la Scuola d'arte drammatica dove conobbe il futuro regista R.W. Fassbinder con il quale fondò il gruppo Antitheater, specializzato in teatro d'avanguardia, sorto sulle ceneri dell'Action Theater, sciolto dalla polizia per attività illegali. Nel 1969 esordì nel cinema nel film L'amore è più freddo della morte dello stesso Fassbinder. Affermatasi con la partecipazione al film Scene di caccia in bassa Baviera (1969), di P. Fleischmann, lavorò successivamente con i migliori registi tedeschi che la vollero per la sua energia, per la carica erotico-sensuale che sapeva dare ai suoi personaggi e per la primitiva istintualità che era capace di infondere in ogni ruolo. Lavorò con V. Schlöndorff (L'inganno, 1981), oltre che con Fassbinder (Attenzione alla Puttana Santa, 1971; Le amare lacrime di Petra von Kant, 1972; Effi Briest, 1974; Il matrimonio di Maria Braun, 1978, per il quale ottenne il premio come migliore attrice al festival del cinema di Berlino; Berlin Alexanderplatz, 1980; Lili Marleen, 1981). Tra le altre sue partecipazioni, si ricordano quelle a: Il Mondo Nuovo (1982), di E. Scola; Passion (1982), di J.-L. Godard; Lucida follia (1982), di M. von Trotta; Antonieta (1982), di C. Saura; Un amore in Germania (1983), di A. Wayda; Storia di Piera (1983), di M. Ferreri, palma d'oro a Cannes per la miglior interpretazione femminile; Il futuro è donna (1984), di M. Ferreri; Delta Force (1986), di M. Golan; Golem - Lo spirito dell'esilio (1991), di A. Gitai; Lea (1996), di I. Fíla; La niña dei tuoi sogni (1998), di F. Trueba; Life, love and celluloid (1998), di J. Lorenz; Black out (1998), di M. Karamaghiolis (n. Katowice, Slesia 1943).